Fattoria del Gerbone - dipinto ad olio di Domingo Saporiti

Fattoria del Gerbone

I rilievi archeologici dell'antica fattoria del Gerbone hanno confermato che si tratta di un insediamento rurale il cui stabile principale è stato costruito in tre fasi differenti: la prima nel 1400, la seconda nel 1600 e l'ultima aggiunta nel 1700. Nel 1666, Domenico Lanfranchini lasciò nel suo testamento un legato a favore della gente di Vezia; il fondo fu amministrato dalla Vicinìa prima e in seguito dal Patriziato di Vezia per 300 anni. Nel 1962, il legato venne trasformato in Fondazione Lanfranchini Domenico - FLD, emanazione del Patriziato.

Lo scopo del legato è riassunto nella celebrazione di tre messe a settimana in perpetuo dedicate a Domenico Lanfranchini e i profitti derivanti da terreni e immobili da destinare per le migliorie degli stessi e in opere benefiche per la popolazione.

Sul muro della corte della fattoria sono state riportate le antiche iscrizioni del Seicento:

Agimus gratiis - gratias - et in honorem et gloriam Dominicus Lanfranchini princeps benefactoris auctoritas et deputati favore.
Rendiamo grazie in onore e gloria del signore Lanfranchini, illustre benefattore, per l'autorità e il favore concessi dal deputato .

Annona perpetua pauperum ac miserabilum universitatis Vetiae
Produzione annuale eterna per i poveri indigeni della comunità di Vezia 

HOC OPVS memorie mancipari cur avit augustinus Betinus ad SS Theol candidatus cappellanus de testamentaribus anno 1690
Quest'opera fu destinata alla memoria per cura di Agostino Betini, candidato in Sacra Teologia, cappellano, con fondi testamentari, nell'anno 1690. 


Come il complesso dell'Oratorio della Madonna delle Grazie a San Martino, anche la fattoria del Gerbone è stata inserita nell'inventario dei beni culturali. Tuttavia, a differenza dell'Oratorio, la fattoria è protetta a livello locale e non cantonale.

Nell'autunno del 2015, la Fondazione Lanfranchini Domenico ha avviato un dialogo con la Fondazione OTAF – attiva nell'integrazione sociale di persone con disabilità fisiche e psichiche – proponendo l'antica fattoria come sede ideale per un nuovo laboratorio agricolo.

La proposta si è concretizzata con la concessione dell'immobile in diritto di superficie a favore di OTAF, accompagnata da una convenzione che ne prevedeva il restauro e un prestito iniziale per l'avvio dei lavori.

I lavori di ristrutturazione si sono conclusi nel 2024. Oggi, gli utenti coltivano ortaggi, piante officinali e alberi da frutto; si prendono cura di un pollaio per la produzione di uova e di arnie per la raccolta del miele. Nelle nuove stalle vivono due cavalli, grazie ai quali è possibile praticare l'ippoterapia. Durante i mesi invernali, le attività si spostano nella falegnameria, attrezzata per la lavorazione del legno.

Il progetto è stato pensato per offrire agli ospiti un'attività significativa durante tutto l'arco dell'anno, in un luogo ricco di storia, profondamente legato al territorio e in armonia con la comunità locale.

La porta nord di Lugano si presenta così oggi come uno splendido biglietto da visita per il nostro comprensorio e per la Fondazione OTAF.

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